Entusiasmo e tradizione per restare al top
È stato un compito che ci ha impegnati molto non soltanto sul piano organizzativo ma anche sotto il profilo tecnico-scientifico.
Anzi proprio su quest’ultimo versante abbiamo impostato una buona parte del nostro lavoro ritenendo che la crescita e la conferma dell’intero movimento dovessero passare anche attraverso un miglioramento delle metodologie di approccio alla preparazione.
Atlete, atleti e tecnici, unitamente ai dirigenti, hanno recepito bene questo messaggio innovativo che sicuramente darà i suoi frutti nel medio-lungo termine.
Tuttavia, l’Italia si presenta a Vancouver con tutte le carte in regola per fare bella figura.
Tutti sono stati messi nelle condizioni per dare il massimo.
È vero al nostro fianco non soffierà più il vento di casa, ma per qualche disciplina (e penso allo sci alpino) questo può rappresentare un incentivo e una sfida in più.
Personalmente a Vancouver avrò l’onore di guidare per la nona volta la Missione Italiana ai Giochi Olimpici.
Il mio auspicio è che anche stavolta si riesca a mantenere quello standard che ci ha ormai assestato tra le potenze dello sport mondiale.
Raffaele Pagnozzi
Capo Missione Italiana Vancouver 2010